Lui & Lei
Il nuovo appartamento part.2
di robydany54
09.10.2019 |
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"Pur avendo due tettine appena pronunciate non disdegno di cimentarsi in una incalzante spagnola, facendomi raggiungere piaceri inesplorati o quantomeno..."
Ero al settimo cielo, la mia vita procedeva alla grande, dimenticandomi o quasi del doloroso distacco da Adele ; il famoso chiodo scaccia chiodo, dilettandomi in alcune prodezze sessuali ,alquanto gratificanti, concluse fino ad ora con un certo successo , ora nella mia mente non vi era altro che portare avanti quello che mi ero preposto fino dal principio e cioè adescare la bella e sensuale fornarina; il tutto senza alcuna fretta, il tempo mi era favorevole ed amico . Approfittando della smagliante giornata estiva,Inforcando sulla moto mi diressi verso il litorale romano , per concedermi una bella e tranquilla giornata di mare. Giunto a destinazione al mio solito posto; essendo fortemente abitudinario; da svariato tempo , frequentavo la stessa spiaggia di Capocotta , scoperta circa una trentina di anni fa e mai disdegnata, fin da quando si chiamava il buco, per via di un’apertura illegale, fatta da ignoti su di un tratto della rete di recinzione della tenuta presidenziale . parcheggiando la moto, mi accorsi di una ragazza poco distante con evidenti problemi logistici , imputabili alla sua attuale condizione: era in stato interessante avanzato e con il suo enorme pancione, al pari di un gigantesco pallone, non riusciva a scaricare dal bagagliaio dell’auto la sacca per la spiaggia; subito mi offrii di aiutarla ed assieme ci dirigemmo verso la battigia , presi i lettini dopo esserci denudati ci ponemmo vicini per scambiare due chiacchiere. Distesi iniziammo a fraternizzare ridendo e scherzando,dilettandoci a parlare del più e del meno;con il passare del tempo, non potei fare a meno di non notare la straordinaria bellezza sia esteriore ,che interiore sprigionanti dalla bella sconosciuta: seppure le sue condizioni attuali, agli occhi dei più non la favorivano di certo: per me era diverso, da sempre ero stato affascinato dalle donne incinta degne depositarie del miracolo della vita ;proprio per questo a mia moglie Adele durante la gravidanza, avevo scattato migliaia di foto sia a colori che in bianco nero vincendo addirittura dei prestigiosi concorsi fotografici a tema. Per l’ennesima volta dovevo convalidare la mia teoria che, in quel determinato periodo, proprio durante la gestazione tutte le femmine venivano investite come magicamente. da una luce divina che amplificava esageratamente la loro bellezza, donandole un aspetto inviolabile .Alzando lo sguardo da dietro i miei inseparabili Persol notai tra i bagnanti la mia dolce e cara Adele con nostra figlia Clarissa con il suo immancabile ragazzo assieme ad alcuni amici ed amiche . Facendo finta di niente mettendomi a pancia sotto mi girai onde evitare di essere visto, non avendo assolutamente voglia di incontrarle, desideroso di una buona tazza di caffè, invitai al baretto la ragazza al mio fianco ed aiutandola ad alzarsi dato l’ingombrante ventre, lentamente ci avviammo al chiosco per ordinare . Gustato il fantastico e scuro nettare, decidemmo prima di ritornare ai lettini di immergerci per rinfrescarci un pochino.
Osservavo la ragazza e con immensa gioia constatando evidentemente un mutamento di umore da parte sua da triste e malinconica al momento del nostro incontro , si era trasfigurata completamente assumendo un’espressione allegra e solare ; forse nel mio piccolo avevo contribuito a ridarle la gioia perduta .
Passammo assieme del tempo rallegrandoci a vicenda ; ad ora di pranzo la ragazza si rivestì e dopo avermi ringraziato , salutato e memorizzato il mio numero di cellulare, con un preciso intento di ricontrarmi, per un nuovo incontro ;se ne andò dileguandosi con il suo bel pancione tra le variegate dune della lussureggiante macchia mediterranea. Segui come stregato con lo sguardo il suo lento allontanasi, quando ad un tratto fui distolto da una voce femminile molto familiare che mi augurava educatamente il buongiorno; voltandomi di soprassalto vidi a pochi centimetri da me, Adele la mia ex completamente ignuda con un corpo da far invidia ad una ventenne. Di primo impeto me la sarei scopata subito dietro le dune , però pareva brutto e quindi mi limitai solo ad fantasticarlo ed annuendo risposi al saluto . Di lì a poco fu raggiunta da un’amica pure lei un gran tronco di fica e la mia mente rettificò il pensiero impuro originario, aggiungendo un posto, diciamo a tavola per la tizia. Non ci volle molto che sopraggiungesse pure Clarissa con il suo ragazzo , che affettuosamente contrariamente della madre mi baciò con dolcezza. Adele come di consueto, era venuta con una banale scusa , incuriosita e corrosa dalla gelosia , desiderosa di sapere tutto sull’enigmatica fanciulla con il pancione, fantasticando addirittura un legame sentimentale tra di noi e perché no l’eventuale paternità : in quel frangente alzando gli occhi al cielo ripensai come folgorato da una luce dal cielo ad interpretare a modo mio un capitolo della Bibbia o Vangelo “non c’è pace tra gli ulivi” leggetelo e mi capirete. Dopo poco, non avendo “trippa per gatti” se ne tornarono al loro ombrellone lasciandomi finalmente in pace. Guardandole allontanarsi mi godevo il paradisiaco spettacolo delle loro fantastiche chiappette sculettanti. La mia speranza di stare tranquillo non era stata esaudita terrorizzato da un eventuale visita della donna , mi rivestii e me ne andai di corsa in sella della mia moto . Sulla via del ritorno nella pineta, diedi un passaggio ad una bella cavallina con il lungo crine biondo che era rimasta in panne con lo scooter. Dopo le dovute presentazione la feci montare sulla moto ed assieme ci dirigemmo alla ricerca di un meccanico . Dopo vari giri finalmente trovammo quello che cercavamo e subito il tizio si mise a disposizione per effettuare la riparazione al veicolo Dopo averlo rimorchiato nella sua officina ci assicurò che l’avrebbe guardato l’indomani: quindi chiese il telefono della ragazza, garantendole che l’avrebbe richiamata a lavoro effettuato. Approfittando della bella giornata decidemmo di farci uno spuntino in qualche trattoria per poi più tardi tornarcene a casa . Dopo pranzo ci andammo sdraiare nella lussureggiante pineta e lì accadde l’incredibile : la fanciulla pressappoco dell’età di mia figlia forse un tantino più grande insomma per farla breve una ventiduenne e si era invaghita del pimpante vecchietto (che sarei io ) e voleva farselo a tutti i costi.
Vedendomela tutta nuda e vogliosa con il suo esile corpicino ,sdraiata sul verde prato , spalancarmi le cosce, offrendomi con gioia ed orgoglio , la sua soave e gonfia fichetta completamente glabra,paragonabile ad un ostrica nel suo succo, con tanto di perla , non resistendo ulteriormente, pur considerandomi un mostro me ne fregai e la penetrai con vigore affondando dolcemente la dura asta , tra le sue carnose ed umide lambrette , procurandole innumerevoli spasimi , fino a farla urlare di delizia . Osservandola sottecchi ansimare ad alta voce,pensavo a Clarissa mia figlia , se attratta da un baldo uomo di mezza età si sarebbe comportata nello stesso modo? Velocemente mi risposi in modo affermativo . Con l’incalzare della relazione era sempre più palese la totale assenza di paletti da parte della giovane e smaliziata ragazza :donava con gioia e senza tabù il suo corpo non lesinando assolutamente nulla ai miei più lussuriosi desideri ; in poche parole , facemmo di tutto e di più e devo ammettere con stupore che la ragazzina faceva dei pompini colossali da fare invidia a donne molto più anziane e navigate. Pur avendo due tettine appena pronunciate non disdegno di cimentarsi in una incalzante spagnola, facendomi raggiungere piaceri inesplorati o quantomeno dimenticati, nel corso del tempo . Rimasi basito quando d’impeto, sdraiandosi di fronte guardandomi dritto negli occhi mi afferrò tra i candidi piedini il turgido cazzo, improvvisando con sua enorme fatica una sega con i piedi; ci voleva una ragazzina di 22 anni per farmi scoprire il piacere sessuale dato dai piedi; conoscevo la pratica del footjob ma non mi era mai accaduto di praticarla con le mie coetanee . I comizi d’amore si erano conclusi, concedendo alla ragazza una copiosa sborrata nel profondo della sua bocca. Contrariamente alla consuetudine, la tizia non deglutì la calda sborra, trattenendola in bocca per poi espellerla lentamente nella mia bocca . Entrambi appagati ce ne tornammo con un ritmo lento in città. Dopo averla accompagnata a casa girando per Roma come un ladro per il timore che qualche conoscente mi vedesse, finalmente me ne tornai nella bella casetta mia . Affacciandomi al balcone , meraviglia delle meraviglie vidi tutti i tetti di Roma al mio cospetto e lentamente con l’imbrunire mi godetti uno degli spettacoli più belli che un essere umano possa desiderare ; il tramonto del sole alternato repentinamente in favore della luce artificiale delle varie case .Di colpo tutto il fiume fu invaso dal riverbero dei chiarori che crescevano con profusione .
Avevo passato una meravigliosa giornata però non era ancora finita, la pace serale fu rotta dallo squillo del telefono era Adele la mia ex che non avendomi più visto sulla battigia si era preoccupata, quindi aveva pensato bene di chiamarmi per avere notizie e tranquillizzarsi. La sua chiamata era stata per me la ciliegina sulla torta a coronare una splendida giornata ; proprio in quel preciso momento mi accorsi di a quanto fossi seriamente ancora innamorato della mia ex moglie e così preso dalla foga la invitai a cena; invito che accettò con piacere. Dopo una veloce doccia, per togliermi oltre la salsedine, l’odore della vivace avventura pomeridiana, presi la macchina e mi diressi tosto a prendere la mia amata Adele. Giunto sotto casa citofonai e subito scese sfoggiando una minigonna da urlo : nel vederla rischiai seriamente che mi scoppiasse il pisello tanto era arrapante . Salita sulla vettura ci dirigemmo alla meta. Dopocena dopo aver passato una bella serata osai invitarla a casa mia certo di un rifiuto . Mi sbagliavo la donna fu entusiasta della mia proposta e pretese di finire la piacevole serata con una bella bottiglia ghiacciata di Veuve Clicquot uno degli champagne da lei preferiti . Dopo aver acquistato la bottiglia salimmo e così ebbi modo di farle vedere la casa. Stappata la boccia iniziammo a sorseggiare il favoloso nettare . Con la coda dell’occhio, senza farmi accorgere, scrutavo tra la corta gonna , le cosce intravedendo i suoi bianchissimi slip, traendone benefiche reazioni . Avrei avuto voglia di prenderla lì sul divano , ma fui preceduto; Adele senza fiatare di punto in bianco , mi zompò letteralmente addosso e dopo avermi calato con violenza i pantaloni e gli slip me lo prese in bocca dando inizio ad una colossale e magistrale pompa. Le danze erano iniziate, avrei di lì a poco riassaporato la passera della mia ex , degustandone tutte le soavi ed intrinseche fragranze. Vogliosa più che mai di cazzo se lo infilò nella fica straripante di caldi umori, urlando e smaniando come una gatta in calore, agitandosi e dondolandosi avanti e dietro senza tregua, per farlo entrare più a fondo possibile . Di fronte a tanta esuberanza già provato dalla giornata non potendone più, giunto al limite , le sborrai nella fica riempiendola tutta.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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